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Se non c’è la malattia, su cosa si prescrive?

Se non c’è la malattia, su cosa si prescrive?

Articolo a cura di Daniela Montesion - Medico veterinario (medicina integrata), Operatore Olistico
Categoria:   Medicina integrata

Purtroppo in queste circostanze, devo deludere le aspettative poichè anche l’omeopata, come il medico convenzionale, prescrive la cura in presenza della malattia.

L’unica cosa che si potrebbe fare in caso di un paziente in buona salute è valutarne alcune caratteristiche generali, per lo più costituzionali e fisiche, a cui potrebbe corrispondere un certo numero di rimedi ma diventa davvero difficile poter stabilire quale tra questi sarebbe in grado di aiutarlo in casa di malattia.

Ho avuto già occasione di evidenziare in altri articoli che i sintomi del paziente rappresentano il linguaggio del corpo e manifestano l’alterazione dello stato di equilibrio energetico, ovvero la momentanea assenza dello stato di salute.

Salute e malattia sono concetti dinamici: in ogni istante l’organismo è impegnato in processi di distruzione e ricostruzione anche se non ne siamo consapevoli. Quando il ripristino di una funzione o di una struttura non è possibile per varie ragioni, si manifesta la malattia e i sintomi correlati.

D’altro canto, se le forze di auto-guarigione insite nell’organismo ristabiliscono l’ordine, i sintomi si risolvono spontaneamente e la malattia non si sviluppa. Questo processo rappresenta uno stato di salute dinamicamente attivo: finché è efficiente, il malato non ha bisogno di un aiuto farmacologico, sia esso naturale o di sintesi.

Il medico omeopata durante la visita registra e analizza i sintomi, ovvero cerca di individuare il linguaggio specifico del paziente e individua la sostanza medicamentosa (il rimedio) che lo rappresenta al meglio.
In assenza di sintomi e con il soggetto in equilibrio, non è possibile riconoscere cosa vi sia da curare.

L’energia vitale o dynamis si esprime attraverso i sintomi oggettivi e soggettivi che sono diversi da un paziente all’altro e proprio grazie alla loro unicità consentono all’omeopata di prescrivere il rimedio più simile al malato e che sarà in grado di stimolare in modo efficace la sua energia, riportando l’ordine in tutto il suo organismo.

Per questa ragione è davvero difficile se non impossibile pensare di individuare un rimedio omeopatico per un paziente in equilibrio energetico e in assenza di una sintomatologia. Ciò che rappresenta un’opzione interessante e sicuramente utile è quella di avere la possibilità, anche durante una manifestazione acuta e quindi per sua natura di breve durata, di poter analizzare la sintomatologia e su questa farsi un’idea del rimedio più adatto che, eventualmente, potrebbe essere utilizzato in futuro. Questo è reso possibile dal fatto che l’energia di un soggetto tendenzialmente si manifesta con certe caratteristiche che si ripetono nel tempo poiché esprimono in modo specifico il suo modo di ammalarsi.

Ciò su cui si può lavorare in senso preventivo è una serie di misure igieniche, gestionali e alimentari, con l’obiettivo di aiutare a mantenere il più possibile lo stato di salute. Queste misure sono per lo più applicabili alla maggior parte dei soggetti. È utile avere chiaro il concetto di benessere e di esigenze etologiche relative ad ogni specie animale con cui ci rapportiamo in maniera da garantire le condizioni migliori possibili di vita.

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