Coltiviamo l’amore incondizionato…con il fiore di Bach Holly

Sapete cosa hanno in comune l’imprenditore Hobart J. Whitley, lo scrittore Charles Dickens, Harry Potter ed Edward Bach? In modo diverso hanno avuto a che fare con una pianta che ci tiene sulle spine, pronta a difendersi e a proteggerci, al contempo schiva ed aggressiva, coriacea e passionale, sacra nel mondo anglosassone, cara ai druidi e simbolo del Natale, una pianta che ha ispirato Hollywood…proprio così, si tratta di holly, l’agrifoglio!
È curioso come il genio della lingua diventi genius loci nel caso di Hollywood, dove le stelle del cinema spesso si trovano intrappolate in dinamiche competitive date da ruoli, ingaggi, riconoscimenti e successo, per i quali spesso vivono, dietro le quinte del palcoscenico, i conflitti che Edward Bach descrive quando parla del fiore Holly.
Dai colori più italiani che inglesi per i suoi fiorellini bianchi e le bacche rosse, l’agrifoglio è soprattutto per le caratteristiche delle sue foglie lucide sempre verdi dalle dentellature spinose che è da maneggiare con cura, in particolare quando è ancora un giovin pungente. Col tempo imparerà a “smussare gli angoli” e le foglie si addolciranno arrotondandosi, in particolare verso l’alto.
Abbracciare il suo tronco è una missione eroica e, per chi fosse disposto ad accogliere la sfida, sarà bene che metta in conto un’esperienza di dolore, che da poco ho appreso avere un colore nell’incontro tra luce e tenebra…il colore del dolore.
Propongo di prendere spunto da queste immagini per districarci tra i rami della rabbia, della gelosia, della vendetta, dell’invidia, dell’odio che, a detta di E. Bach, emergono quando si è nello stato bloccato di Holly, come esperienze di buio.
Immaginate allora di vedere il dolore come un ponte colorato da attraversare, con tutte le sfumature delle ferite che si nascondono dietro a quelle emozioni, per portarle alla luce di una nuova coscienza che arriva a farle morire per divenire amore incondizionato, onnicomprensivo, conquistato passo dopo passo, nell’impegno di coglierne il senso evolutivo. Una cammino di ricerca per conoscere un po’ di più se stessi, guarire e quasi contemporaneamente liberarci.
Un interessante esempio letterario per il fiore di Bach Holly, lo descrive Charles Dickens che approfondisce l’esperienza del tradimento nelle pagine di un suo racconto poco conosciuto, che nemmeno a farlo apposta s’intitola “L’agrifoglio”! Come per incanto l’epilogo del racconto ci mostra come le nostre debolezze possono diventare opportunità di crescita interiore, fonte di gratitudine e forza di comprensione.
Se poi volete divertirvi un po’ e sentire come un cane potrebbe reagire e decodificare i nostri comportamenti quando abbiamo a che fare con fidanzati o fidanzate, vi consiglio di leggere “Flush” un breve romanzo di Virginia Woolf con protagonista un cocker spaniel d’eccezione, che vive tutti le reazioni istintive del fiore di Bach Holly e le supera con la leggendaria fedeltà e amore incondizionato!
A proposito di leggende ed incanto, per tutti gli appassionati di maghi e magie non può mancare di porre attenzione al legno del quale sono fatte le bacchette di Harry Potter, e manco a dirlo c’è anche quella di legno di agrifoglio, tradizionalmente protettiva e adatta a chi è coinvolto in pericolose imprese di ricerca…anche spirituale.
Per chi sentisse il proprio cuore indurito, ferito, dissacrato e non disponesse della bacchetta magica di Harry Potter, può sempre attingere all’elisir floreale Holly e leggere una fiaba ad hoc, dal genio creativo di Oscar Wilde: “Il gigante egoista”, magari in compagnia del proprio amico con la coda, sorseggiando un tè da una teiera con il manico rigorosamente di legno…di agrifoglio!
Da cinefila non posso non suggerirvi anche un film che mi ha fatto pensare ad Holly, si tratta di “Lezioni di piano”, con una bravissima attrice che guarda caso si chiama HOLLY Hunter.
P.S. Per tutti gli uomini e animali arrabbiati chiediamoci quale ferita c’è dietro, scopriremo un mondo di colori…anzi un ponte di colori.
Dimenticavo: era in viaggio di nozze Hobart J. Withley, quando in cima alla famosa collina fece un incontro singolare che lo ispirò a scegliere il nome di Hollywood per l’area nella quale realizzò importanti edifici, holly come omaggio all’Inghilterra e wood alle sua discendenza scozzese…era il 1886, lo stesso anno in cui nacque Edward Bach!
Dora Scialfa