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Ruote di medicina e comprensione della realtà

Ruote di medicina e comprensione della realtà

Articolo a cura di Riccardo Lucchesi
Categoria:   Stile di vita

La premessa è che questi insegnamenti sono trasmessi in forma di “ruote di medicina”, cioè ogni argomento trattato è messo su una ruota con parole chiave nelle direzioni di questa ruota, sia cardinali che non cardinali, e questo per riconnettere il nostro pensiero alla dimensione dei cicli naturali; è un’ottima modalità per farci uscire dall’illusione del pensiero lineare, di cui la nostra cultura occidentale è così intrisa, per spostarci nel pensiero circolare: più che essere focalizzati su un prima e un dopo, più che su causa ed effetto, ci spostiamo sulla multidimensionalità e simultaneità, e ci permettiamo così di ricevere più sfaccettature e riflessi di quello che è la nostra realtà, interiore ed esterna a noi.

L’altra cosa notevole è che, sovrapponendo diverse ruote, possiamo trovare correlazioni interessanti, attraverso le nostre intuizioni, tra la parola chiave di una direzione di una ruota e la parola chiave della stessa direzione di un’altra ruota che tratta insegnamenti diversi.

Avviene così che, conoscendo gli insegnamenti di varie ruote, possiamo sovrapporle e creare noi, attraverso le nostre intuizioni, una conoscenza nuova che ci possa arricchire; gli anziani di questo sentiero dicono che in questo modo diventiamo “insegnabili”, addirittura insegnabili a noi stessi!

E usano una parola per parlare di conoscenza, la parola “Svaha”, che vuol dire “conoscenza che fa crescere il grano”, non sono nozioni, non è aneddotica, ma qualcosa che funziona per noi e può portare crescita nelle nostre vite.

In una ruota che spiega cos’è che ci motiva nelle scelte che prendiamo, nella direzione cardinale dell’ovest abbiamo due parole chiave, come fossero due facce della stessa medaglia, correlate tra loro in maniera inversamente proporzionale: Sicurezza e Libertà; in un’altra ruota, quella che descrive gli aspetti dell’essere umano, sempre a ovest c’è il Corpo fisico. Le ruote ci parlano entrandoci dentro, e sovrapponendo queste due, mi rendo conto che, quando c’è forte bisogno di sicurezza per l’incolumità dei nostri corpi, e questa sicurezza è ricercata all’esterno e non dentro di noi, perdiamo pezzi di libertà. Niente all’esterno potrà darci una sicurezza assoluta, ma più abbracciamo questa necessità e più ci circondiamo di regole e leggi che la regolamentano, quando addirittura non la impongano, più ci allontaniamo da quel nostro diritto di nascita che è la libertà.

Sovrapponendo altre due ruote, quella dell’anatomia e fisiologia del corpo umano e una ruota che è una specie di “mappa della vita”, in una solita direzione, il S/E, abbiamo nella prima ruota il sistema immunitario, e nella seconda i concetti del sé e visione del mondo.

Dalla loro sovrapposizione comprendo che il nostro sistema immunitario, le nostre capacità di difesa naturali hanno una relazione con il nostro auto-amore, auto-merito, auto-valore, auto-stima, la nostra auto-accettazione, cioè tutto quello che ha a che fare con i concetti che abbiamo di noi stessi, e con quello che pensiamo di come vada il mondo.

Alcune domande che mi sorgono sono: quanto ci prendiamo cura di quello che ci fa bene o permettiamo ad altri di dirci qual è la cosa giusta per noi? Quanto mi sento di meritarmi di restare in salute e convivere con quello che c’è la fuori? Come è che vedo il mondo? un ambiente minaccioso dal quale devo difendermi prendendo tutte le precauzioni possibili? qualcos’altro da me nel quale posso trovare riflessi di quello che sto vivendo dentro? una possibilità di arricchimento quando resto aperto e scelgo con la mia capacità intuitiva le cose che mi fanno star bene? E son sicuro che anche a te che stai leggendo saranno arrivate altre domande o rivelazioni!

Il centro delle ruote poi è un posto speciale, è come il perno che fa girare il tutto; al centro della prima ruota considerata, quella che ci motiva nelle nostre scelte e azioni, ci sono ancora due parole
chiave: Identità e Carattere Magico Misterioso.

L’identità è un qualcosa a cui restiamo spesso attaccati per vari motivi, tra cui non ultimo il bisogno di stabilità e sicurezza; e certamente può svolgere egregiamente queste funzioni, ma può anche diventare come una palla al piede che rallenta il nostro cammino e ci impedisce di entrare in spazi di quello che già siamo ma ancora non conosciamo.

Credo che molti di noi in questo periodo possano sentire scricchiolare il castello della loro identità, soprattutto se costretti ad abbandonare, magari momentaneamente, o a riassemblare un lavoro o una carriera che durava da anni; è un pezzo di àncora che sta mancando ad un vascello che si può trovare in un mare mosso, ma questa ruota mi dice che, proprio nel momento in cui si affievolisce l’influsso dell’identità, è l’altra faccia che è agevolata ad affiorare, questa crisi ci può portare ad esplorare il nostro carattere magico misterioso: quella parte di noi ancora sconosciuta ed inesplorata che è in grado di compiere atti di magia, e cioè di creare qualcosa nella quinta dimensione, lo spazio del sogno, e di portarlo nella terza, il luogo della realizzazione materiale.

E’ l’alleato migliore per sognare in grande e sognarlo qui! Ed è una parte della nostra essenza come esseri umani, ognuno con la sua individualità unica e irripetibile!

Quando arriva l’onda caotica, il surfista cerca di stare sulla sua cresta per arrivare più lontano possibile, e un assaggio di questa conoscenza che ho ricevuto spero risulti utile a qualche lettore di questo mio articolo; in questo periodo ce n’è bisogno.

Chiudo riportando una mia poesia scritta qualche anno fa:
“Quando l’onda arriva
o stai sopra o stai sotto.
Se stai nel mezzo ti spezza.
Se stai sotto prendi bene il fiato.
Se stai sopra sei fortunato.

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