Dopo un grande male, segue sempre un grande bene

Durante il lock-down nel silenzio surreale in cui ci siamo immersi, ma anche ora che il mondo sta riaccendendo i motori pronto a spingere il piede sull’acceleratore a tutto gas e recuperare il “ tempo perduto”. Io sento di non essere ancora pronta a riprendere la corsa. Anzi, vorrei proprio scendere da questo bolide impazzito e andare tranquilla per la mia strada, a piedi. Chi mi conosce bene sa che da sempre sono una persona non-allineata, anticonformista per nascita, una di quelle a cui la frase “così fan tutti” ha sempre inquietato più che confortato. Anche ora evidentemente non mi smentisco e non ho alcuna frenesia di tornare alla vita caotica di prima. Questa volta però mi smuove più di una irritazione, sono proprio indignata all’idea che tutto possa ripartire come e più di prima, nella stessa non-consapevolezza. Mi domando quale senso l’umanità abbia dato a questa pandemia, quale senso ognuno di noi le abbia attribuito. Perchè di certo non sarà frutto del caso…come nulla lo è. E nemmeno credo nelle stravaganti ipotesi complottiste o di matrice politico-economica. Non mi convincono perchè sarebbe come ragionare dalla visuale di un criceto che corre nella ruota…con tutto il rispetto per i criceti, che comunque nella ruota non si divertono affatto!
Quello che voglio dire è che se invece considerassimo che il Creatore, comunque lo si voglia immaginare, abbia su di noi un piano ben preciso, che è di portarci a vivere i valori cristiani della compassione, della fratellanza e dell’amore incondizionato? In quest’ottica ciò che accade su questa Terra sarebbe funzionale a riportarci sulla retta via quando da troppo tempo era smarrita. Il Covid-19 ha portato con sè una viremia ben più contagiosa: la paura. E, molto spesso l’uomo, quando ha paura e non trova strumenti dentro di sè per aiutarsi, prega. Questo è il primo grande beneficio: cercare con umiltà un dialogo con il Divino; nel raccoglimento e nell’ammissione della propria miseria e caducità, nel silenzio della preghiera finalmente si distinguono il battito del cuore e il ritmo del respiro, che ci riportano a percepire la vita. E con essa il coraggio di riconoscere la sua ricchezza e la sua sacralità. Inoltre la paura ci fa apprezzare di più le cose semplici, vicine a noi, l’importanza dei rapporti umani e della solidarietà. Tutto ci sembra importante quando sentiamo che potremmo perderlo! Ma perchè c’è stato bisogno che esplodesse questo enorme bubbone e che inondasse di paura l’intera umanità? Perchè il bubbone è esploso solo per inondare gli esseri umani, questo è chiaro! La Natura con le sue piante più colorate e rigogliose che mai e gli animali selvatici che hanno ripreso per un attimo il possesso della loro Terra, non si sono impauriti per nulla. Non si sono allineati con noi all’emozione della paura. Anzi…
Quindi perchè il bisogno di tutta questa paura? Che grande bene ne può scaturire?
Per me la risposta sta in queste parole:” La missione di Cristo è sempre stata di risorgere nell’uomo. E questo è stato impedito da tante cose…e l’impedimento predominante a ciò è stata la frequenza della paura, che ha ingabbiato questo pianeta da così tanto tempo…Tutto si palesa mentre si placa e si trasforma.Tutto si palesa mentre esce definitivamente”.
Da omeopata posso solo pensare che stiamo percorrendo un cammino di guarigione e che di tanto in tanto, durante il percorso, questo grande organismo che chiamiamo umanità, deve liberarsi del veleno accumulato per potersi disintossicare e progredire.
Buona vita!