Omeopatia veterinaria: un caso clinico

La cosa interessante di questo caso clinico consiste nell’aver abbinato l’uso del rimedio costituzionale con il nosode dell’infezione da FeLV.
I nosodi sono rimedi omeopatici a tutti gli effetti ma, anzichè derivare da sostanze appartenenti ai regni di natura, sono ricavati da materiali patologici quali secrezioni, escrezioni, tessuti malati, ma anche virus, funghi, batteri…Naturalmente durante il processo di preparazione dei rispettivi rimedi gli agenti patogeni vengono inattivati e i tessuti provenienti da soggetti malati vengono privati della loro infettività. Di alcuni nosodi si conosce la patogenesi omeopatica e si prestano ad essere prescritti anche sulla totalità del paziente. Di molti altri se ne fa un uso più diretto, sfruttandone la specificità verso una determinata malattia o infezione, come nel caso esposto di seguito.
A novembre del 2019 viene portata in visita da un collega per inattività e appetito incostante. Alla visita rileva pallore delle mucose. Vengono eseguiti esami ematochimici di routine da cui emerge un quadro di anemia e positività alla FeLV, leucemia virale felina.Il gatto convivente viene sottoposto al test di screening che risulta negativo.
Viene impostata terapia con cortisone, antibiotico, integratori alimentari.
Sul piano sintomatologico non ci sono variazioni di nota.
Periodicamente portata in visita per stanchezza e tendenza ad isolarsi.
Riporto nella tabella seguente i controlli fatti dal collega.
Tabella 1
Dinanzi al progressivo peggioramento dei valori ematologici, viene proposto un prelievo di midollo che mostra un quadro di aplasia midollare ovvero un insufficiente numero di cellule staminali ematopoietiche, riferita all’infezione da FeLV. Viene proposta una trasfusione e valutano la possibilità di utilizzare l’interferone.
In alternativa l’eutanasia.
I proprietari rifiutano il ricovero e le proposte terapeutiche pensando di tenere la gatta a casa finché vive. In ultimo il collega li indirizza a me per sostenerla negli ultimi giorni di vita.
Quando la vedo per la prima volta non mi dà l’impressione di una gatta agli sgoccioli. Certamente le mucose sono pallide ed è poco reattiva, un po’ “molle”, dico io…e mi confermano che ha sempre dato questa impressione, anche se nella vita familiare è ostinata e sa quello che vuole. Ha anche una cheratite da complesso del granuloma eosinofilico.
Decidiamo di affrontare il caso senza preoccuparci tanto dei numeri e delle diagnosi…
Studio il caso dal punto di vista omeopatico e prescrivo calcarea carbonica: 1 goccia tutte le sere.
Decido di associare anche il nosode della leucemia virale felina poichè la sintomatologia del momento è molto preponderante nella gatta e tipica dell’infezione da FeLV: da somministrare inizialmente tre volte alla settimana poi gradualmente a scalare.
Decido di far somministrare il nosode della FeLV anche all’altro gatto come prevenzione di un possibile contagio, dal momento che c’è condivisione delle ciotole.
Dopo 3 settimane, al controllo, mi dicono che si isola meno, mangia molto più volentieri. Cerca un po’ il caldo. Ha parecchio cerume soprattutto nell’orecchio destro.
Aumento le gocce a 3 al giorno.
Dopo altre 3 settimane riferiscono che il cerume è molto abbondante, scuote la testa ma non sembra avere tanto fastidio. Prescrivo Calcarea carbonica ad una potenza maggiore, 1 goccia alla sera.
Alla visita di controllo le mucose sono rosee e mi riferiscono che secondo loro la micia ha più energie. Vorrei ripetere gli esami ma preferisco prendere più tempo e aumento le gocce a 3 al giorno.
Dopo 7 giorni mi scrivono che urina spesso fuori dalla cassetta anche se non si lamenta… da giovane aveva sofferto di cistiti per la presenza di calcoli di struvite…richiedo un campione di urine che risultano però normali, quindi interpreto la situazione come un ritorno della vecchia sintomatologia che in omeopatia è un’ottima conferma del rimedio scelto.
Chiedo di proseguire la terapia come impostata e di risentirci al bisogno. Dopo Natale dell’anno scorso mi scrivono che da tempo non urina più fuori dalla cassetta, l’orecchio è abbastanza pulito e comunque non scuote la testa, mangia volentieri…ma fa vita un po’ separata da loro.
Prescrivo Calcarea carbonica ad una potenza ancora maggiore, 1 goccia 2 volte al giorno.
Dopo un mese ci vediamo per il controllo e ripetiamo l’emocromo.
Tabella 2
*i valori in queste celle sono stati valutati dal medesimo laboratorio.
Al momento in cui scrivo la gatta continua a stare bene. Siamo d’accordo che appena dovessero notare qualche indicatore di malessere ci vediamo. Nel frattempo siamo saliti a 3 gocce di Calcarea carbonica due volte al giorno e finalmente da Pasqua ha ripreso a dormire con loro e spesso gioca con il gatto convivente. Non ha più urinato fuori dalla cassetta. Le orecchie sono pulite.
Il test rapido per la FeLV attualmente è negativo: il proprietario non ha ritenuto di sottoporre la gatta ad un altro prelievo del midollo per eseguire la PCR, pertanto ritengo che il virus sia confinato al midollo dove però sembra aver diminuito la sua aggressività, certamente grazie anche all’effetto specifico del nosode, che ha stimolato una reazione mirata del sistema immunitario della gatta.Il gatto convivente è tutt’ora negativo.