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La mia gatta miagola in continuazione da un mese e non capisco perché.

La mia gatta miagola in continuazione da un mese e non capisco perché.

Articolo a cura di Stefano Cattinelli - Medico veterinario (medicina integrata)

“In che senso “miagola di continuo?” domando alla donna.

“Miagola giorno e notte, sembra che pianga, da quando è morta la sua cara amica, l’altra gatta con la quale conviveva, non fa che piangere”.

“Ok, proviamo con un miscela di fiori di Bach” dico io.

“Proviamo” risponde lei.

Dopo 15 giorni: “Non è cambiato nulla, continua a miagolare e per me è diventato davvero molto difficile”.

“Capisco. Bisogna cercare di andare più in profondità… come vedi la causa non è il lutto altrimenti la miscela di fiori l’avrebbe sicuramente aiutata”.

La donna annuisce con un gesto del capo.

“Raccontami quello che è capitato… se hai voglia”.

La donna inizia a raccontare come ha accompagnato la sua gatta verso una morte naturale. Mi dice che negli ultimi giorni nei quali la gatta aveva smesso di mangiare e si muoveva piano piano una sua amica era andata a trovarla per qualche giorno.

Per la donna la situazione era emozionalmente molto difficile perché la gatta rappresentava un sostegno emotivo molto forte soprattutto perché avevano attraversato insieme quell’ultimo travagliato periodo di vita tra cambio di lavoro, di città e di abitudini; vederla spegnersi giorno per giorno, standole a fianco meglio che poteva, la faceva entrare in una dimensione di estrema fragilità.

Così, continuando il racconto, la donna mi dice che proprio in quegli ultimi giorni di vita della gatta sperava che la sua amica la potesse aiutare se non altro emozionalmente standole empaticamente vicino e invece spesso si era sentita giudicata per quello che stava facendo e per come si stava muovendo.

Quando la sua amica se ne andò la relazione tra di loro si ruppe e non si sentirono più.

“Una relazione sospesa” pensai “si sono lasciate senza alcuna spiegazione”, nelle Costellazioni Anima-li è un tema ricorrente.

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“Perché non le scrivi una lettera… una mail…” aggiunsi.

“Per scriverci cosa?” mi rispose la donna.

“Di quanto sei rimasta male; scrivi di te, scrivi del tuo dolore, di quello che hai vissuto; lascia stare le accuse e scrivi solo di te”.

La donna mi guardò un po’ perplessa però capì: “sì… giusto… ci provo”.

Dopo 15 giorni: “ho scritto la lettera e l’ho inviata. Da quando ho schiacciato il tasto “invio” la gatta ha smesso di piangere la notte. Ho aspettato 15 giorni per vedere come andava ma non è più successo.”

“Bene – dissi io – aspettiamo ancora un po’ e poi vediamo come risolvere il suo “piangere” di giorno… ma questo sarà un altro articolo.

Per chi volesse approfondire queste nuove chiave di lettura nella relazione con gli animali ad ottobre ripartirà, come ogni anno, il percorso Anima-li specchio dell’anima. A Treviso.

Per info: www.impronteconlanima.it

Ho osservato tutti gli esseri: pietre, piante e animali

e mi sono sembrate come lettere sparse

rispetto alle quali l’uomo è parola viva e piena.

Paracelso

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